Una settimana fa circa, classica raccomandata per contravvenzione, dalla capitale.
Leggo il verbale, sostengono che, il 9 novembre 2006 alla guida del mio "motoveicolo" di marca, modello e colore imprecisati percorrevo la corsia preferenziale destinata ai mezzi pubblici in centro Roma.
Premesse:
- Non vado a Roma da 6 anni.
- Non ci sono mai andato in moto.
- La mia moto (marca e modello sconosciuti) è in box a fare la muffa da 2 anni senza assicurazione.
Mi armo di santa pazienza e telefono.
1a Telefonata
Faccio presente quanto spiegato nella premessa, puntualizzando che "il solo numero di targa, privo di qualsivoglia altro elemento di identificazione rende abbastanza "invalida" la suddetta contravvenzione", mi è già successo qui a Milano, la contravvenzione è stata annullata.
Il trucido individuo mi rende noto che "devo dimostrare la mia innocenza" facendo ricorso al Prefetto. Faccio presente che esistono anche i Giudici di Pace.
Mi consiglia di richiamare in "un giorno paro" (era "disparo" muaha).
2a Telefonata.
Oggi.
Parlo con una simpatica ragazza dell'ufficio contravvenzioni, con estrema celerità recupera la foto della "mia targa". Nota che quella segnata come M in realtà è una H. Inveisce contro l'ausiliario.
Rimuove la contravvenzione e, si scusa per il disagio e per la "burocraticità" (?!) della Capitale.
Son passate 6 ore e ancora non ci credo.
L'ultima volta che s'è presentato un simile problema ho avuto modo di parlare con mezza dirigenza milanese, il meno intelligente mi disse e, non lo scorderò mai "Lei ha perfettamente ragione, la contravvenzione non è valida (970 euro), posso proporle la rateizzazione?"
Ovviamente fu prontamente sfanculato.
Poi tutto si risolse per il meglio.
Ok, vi chiederete, questo cosa c'entra con i soliti discorsi? Nulla!
Ma pensate a questo, perchè nessuno parla mai dell'autotutela?
Perchè ci raccontano che dobbiamo fare tediosi e dispendiosi "ricorsi" a Prefetti e Giudici di Pace?
Quando con un po' di cortesia si risolve tutto in poche decine di minuti?
Postilla:
La contravvenzione era di 79 euro.
Leggo il verbale, sostengono che, il 9 novembre 2006 alla guida del mio "motoveicolo" di marca, modello e colore imprecisati percorrevo la corsia preferenziale destinata ai mezzi pubblici in centro Roma.
Premesse:
- Non vado a Roma da 6 anni.
- Non ci sono mai andato in moto.
- La mia moto (marca e modello sconosciuti) è in box a fare la muffa da 2 anni senza assicurazione.
Mi armo di santa pazienza e telefono.
1a Telefonata
Faccio presente quanto spiegato nella premessa, puntualizzando che "il solo numero di targa, privo di qualsivoglia altro elemento di identificazione rende abbastanza "invalida" la suddetta contravvenzione", mi è già successo qui a Milano, la contravvenzione è stata annullata.
Il trucido individuo mi rende noto che "devo dimostrare la mia innocenza" facendo ricorso al Prefetto. Faccio presente che esistono anche i Giudici di Pace.
Mi consiglia di richiamare in "un giorno paro" (era "disparo" muaha).
2a Telefonata.
Oggi.
Parlo con una simpatica ragazza dell'ufficio contravvenzioni, con estrema celerità recupera la foto della "mia targa". Nota che quella segnata come M in realtà è una H. Inveisce contro l'ausiliario.
Rimuove la contravvenzione e, si scusa per il disagio e per la "burocraticità" (?!) della Capitale.
Son passate 6 ore e ancora non ci credo.
L'ultima volta che s'è presentato un simile problema ho avuto modo di parlare con mezza dirigenza milanese, il meno intelligente mi disse e, non lo scorderò mai "Lei ha perfettamente ragione, la contravvenzione non è valida (970 euro), posso proporle la rateizzazione?"
Ovviamente fu prontamente sfanculato.
Poi tutto si risolse per il meglio.
Ok, vi chiederete, questo cosa c'entra con i soliti discorsi? Nulla!
Ma pensate a questo, perchè nessuno parla mai dell'autotutela?
Perchè ci raccontano che dobbiamo fare tediosi e dispendiosi "ricorsi" a Prefetti e Giudici di Pace?
Quando con un po' di cortesia si risolve tutto in poche decine di minuti?
Postilla:
La contravvenzione era di 79 euro.