martedì 30 giugno 2009

Tegucigalpa, Honduras

Roberto Micheletti

L'Honduras è una repubblica presidenziale con mandato quadriennale non rinnovabile, conta circa sette milioni di abitanti esporta principalmente petrolio raffinato, caffè e banane. Aveva un presidente, tale Zelaya, che dopo essersi fatto eleggere spacciandosi per un liberal-conservatore, in piena crisi ha, prima svoltato a sinistra verso i soliti amiconi (Chavez, Lula, etc.), poi cercato di modificare la costituzione per estendere il suo mandato. A questo punto l'esercito è intervenuto e l'ha sbattuto fuori a calci in culo, mettendo al suo posto un conservatore come Micheletti.
D'accordo, un golpe militare non si vedeva da 20 anni, sembra di essere ritornati in piena guerra fredda. Non è carino, ma la gente evidentemente era stufa, tant'è che a fronte di sette milioni di abitanti, i manifestanti son circa millecinquecento (1.500). Percentuale decisamente irrisoria rispetto alla popolazione, è come se qui da noi dovesse cadere il governo ogni volta che quelli del Leoncavallo scendono in piazza... abbastanza irreale. Il fatto che da loro la polizia spari ai manifestanti comunisti non fa altro che provare l'alto livello evolutivo/sociale dell'Honduras, sinceramente, non credevo...
Continuiamo, proteste da parte della sinistra latinoamericana (terzomondista) e fin qui va bene, gli hanno tolto l'amichetto, è comprensibile, quello che non capisco sono le velate proteste da parte dell'amministrazione del negretto americano, ma come? Non erano in lotta con il comunismo sudamericano che di recente sta dilagando? Mah, da Washington fanno sapere che non dichiareranno ufficialmente l'illegalità dell'accaduto, un piede in due scarpe? McCain avrebbe saputo cosa fare, altro che "aprire ai gay" come sta facendo l'abbronzato.
"L'Honduras è più democratico oggi di tre giorni fa"
R. Micheletti

lunedì 29 giugno 2009

Il Pagliaccio Baraldini

Il pagliaccio Baraldini imita il segretario del PD

Si aggira una nuova inquietante presenza per la penisola, un clown il cui compito è far portare la comicità tra grandi e piccini, il pagliaccio Baraldini; tanto ha detto e tanto si è detto di lui, il più incisivo commento è arrivato da Rupert Sciamenna, altresì conosciuto come "il Briatore dell'idroscalo" con una semplice frase raccoglie il pensiero di noi tutti:

"Ma questo è un .......!"

Il Toro Instancabile

Il mio pelouche Silvio

Di solito il gossip non mi interessa, però, questa mattina, dopo aver letto le dichiarazioni della D'Addario al Sunday Times non ho potuto fare a meno di pensare a questo mio simpatico peluche, riporto parte della dichiarazione:
La escort - si legge nell’articolo - racconta la sua notte con Berlusconi a palazzo Grazioli. Dice di «non aver mai dormito», «era un toro instancabile».
Che c'è di male? Come già detto e ridetto, quello che il Cavaliere fa nel suo privato, saran cazzi suoi? E' un toro instancabile a settant'anni suonati? Beh complimenti a lui!
S'io fossi presidente del mondo passerei la mia vita a trombarmi neodiciottenni, ribadisco però il concetto, CHI SE NE FREGA! Questo "scandalo", questa D'Alemiana "scossa" pre G8 (ma guarda e che caso) è destinata a sgonfiarsi alla fine delle canoniche due settimane, come è successo per tutto il resto. Di conseguenza, non parliamone più. Lasciamo il gossip ai compagni e continuiamo per la nostra strada con il nostro Presidente Torello! Almeno lui si tromba le donne, vogliamo parlare di Sircana e i travestiti? Che poi, uno pensa ai sinistri e gli vengono strane idee, Vendola, Pecoraro Scanio, Luxuria, per fare i nomi solo di tre, scusate ma io preferisco sempre uno che si tromba dei bei puttanoni!

- più tori per tutte -

giovedì 25 giugno 2009

Coito ergo sum

Ho notato, controllando i log del Blog, che spesso arrivano visitatori alla ricerca di "Ayla Mia", per non scontentare nessuno, posto una foto. Questa è di qualche anno fa.


ed eccovi il link al suo sito:
http://www.my-dirty-ayla.com/

Votatelo!


Questo sito supporta ufficialmente il candidato Dario Franceschini alle primarie del PD, deve vincere, è l'uomo giusto al momento giusto, con lui la sinistra non metterà più piede al governo, votatelo gente, investite l'euro che vi chiedono e fate in modo che sia lui a tirare le sorti del Partito Democratico. Fate in modo che la destra governi per sempre!

"Non posso, non posso..."

Oggi ho deciso che seguirò con una certa assiduità la campagna elettorale del segretario uscente (o entrante?) del Partito Democratico, quel Dario Franceschini che tanta ilarità risveglia nel buon elettore di centrodestra, quel simpatico cialtrone, al quale mancano solo un naso rosso ed un cappello a cono per far carriera come nuovo Pagliaccio Baraldi, ma andiamo ad incominciare, ecco il suo discorso a "reti unificate", ascoltatelo con attenzione:



Viva la coerenza, ma quattro mesi fa non aveva forse detto detto che la sua candidatura sarebbe stata a termine? Sono sempre convinti che l'italiano medio non riesca a ricordare fatti accaduti entro l'anno? Poi continua con 'sta storia del declino della destra, abbiamo vinto ovunque, il nord è tutta roba nostra, il centro anche ed il sud come sopra, con un paio di eccezioni, certo non abbiamo conquistato le antiche roccaforti del nemico, lì la militarizzazione di una certa parte di elettorato è di gran lunga superiore alla nostra, sia chiaro, non è una scusante, è semplicemente un fatto e come tale va contestualizzato. E' proprio vero che mollare la cadrèga è difficilissimo, come i suoi compagni ha trovato il modo per non lavorare più. Iniziamo con il commento delle parti più divertenti:
"il PDL arretra dopo appena un anno di governo, il centro sinistra vince città e province dal sud al nord"
Veramente il PD perde città e province dal sud al nord, ma come diremo tra poco, basta non farci caso. Poi se aggiungiamo che "loro" son durati un anno e mezzo e in un anno e mezzo son stati obliterati alle successive politiche, in un anno e mezzo hanno fatto più porcherie di qualsiasi altro partito della storia repubblicana.
"...che privilegi il merito come criterio selettivo, offrendo però a tutti le stesse opportunità."
Cosa vuol dire? Se poni l'accento sulla meritocrazia è chiaro che non tutti avranno le stesse opportunità, solo i migliori andranno avanti. Non è mica finita:
"In appena quattro mesi abbiamo dimostrato insieme che si può cominciare a battere la destra, questa destra italiana così lontana dall'Europa dalla moderazione, dalla concretezza..."
E' ancora convinto di aver vinto le elezioni? La Gelmini dovrebbe compiere un atto di buonismo e mandargli un paio di luminari della matematica per spiegargli le "proporzioni". Per non parlare poi della lontananza del PDL dall'Europa che, ricordo, fa parte del PPE, il quale risulta (35%) il primo partito a Strasburgo, forse, anche questo gli è sfuggito, forse anche questo fa parte degli scivoloni dei quali parlerà tra poco. Poi parla proprio lui di "concretezza" in un anno e mezzo di governo hanno interrotto tutte le grandi opere, messo in stallo l'economia con l'abolizione del "ravvedimento operoso", ammazzato tanti piccoli imprenditori, vogliamo forse tirare in ballo la campagna "Anche i ricchi piangano"?
"...e quando Berlusconi sarà solo un ricordo lontano e triste, il PD sarà ancora un giovane partito, per questo dobbiamo volergli bene, anche quando inciampa, anche quando sbaglia..."
Mi pareva mancassero le solite note di antiberlusconismo, proprio non ce la fanno a non scagliarsi contro la persona, mah... parlano parlano poi votano contro gli aiuti all'Abruzzo terremotato. Bella dimostrazione di serietà.

lunedì 22 giugno 2009

Vittoria di PirLo (sostituzione di consonante)


Il Pd grida alla vittoria
Franceschini: "Inizia il declino della destra"

Roma - Già scordata la disfatta di due settimane fa. Il Pd esulta con toni trionfalistici per la manciata di comuni e province mantenute nel proprio paniere. Il segretario democratico, Dario Franceschini parla di un "buon risultato inaspettato" e annuncia: "Comincia il declino della destra".

I toni trionfalistici di Franceschini Il segretario del Pd vede nell’esito dei ballottaggi "un segnale importantissimo". "Non appena 15 giorni fa, il Pdl prevedeva di raggiungere il 45% alle Europee e di conquistare tutte le grandi città. Oggi invece Berlusconi è 10 punti sotto e c’è alle amministrative una tendenza a favore del Pd molto importante, in un momento in cui in Europa soffia un vento di destra". Il leader democratico sottolinea "l’ottimo risultato al Sud", con la vittoria "straordinaria" a Bari, le conferme nel Centro-Nord e "i segnali importantissimi al Nord con la conferma di Torino e Padova e un testa a testa a Milano, dove al primo turno eravamo 10 punti sotto". Una "inversione di tendenza", aggiunge Franceschini, che "per noi è una base di partenza per portare avanti un percorso di cambiamento nel Paese". "Gli italiani in questa occasione votavano per eleggere i sindaci e i presidenti di provincia ma una parte dell’astensionismo non è fisiologico ma di scelta - conclude Franceschini - un segnale molto chiaro alla destra".

Il Pd: "Inversione di tendenza" Soddisfazione nel Pd per i risultati nelle elezioni provinciali e comunali. "Un risultato positivo, che conferma un’inversione di tendenza significativa": è l’analisi del responsabile enti locali, Paolo Fontanelli, che spiega come, rispetto al calcolo dopo il primo turno, il Pd sia andato oltre la previsione di vincere la metà dei ballottaggi in Comuni e Province. "La prima cosa da evidenziare - sottolinea il dirigente democratico - è che non veniamo cancellati dal Nord: abbiamo vinto a Torino, Padova, va bene a Rovigo e siamo avanti ad Alessandria, e soprattutto si prefigura un testa a testa a Milano, dove al primo turno Podestà era al 48% e Penati al 38%". Altro obiettivo che sembra realizzarsi è che non c’è lo sfondamento del centrodestra nelle roccaforti centrali: "Vinciamo a Bologna e Firenze, e anche ad Ancona, dove il voto europeo sembrava penalizzarci - spiega Fontanelli - e sembra esserci un buon risultato anche nella nuova Provincia di Fermo". Meglio del previsto anche al Sud, con la vittoria di Emiliano a Bari, e risultati che fanno ben sperare a Potenza, Cosenza e Crotone. "Questi risultati - conclude il dirigente democratico - dimostrano che inizia ad esserci una caduta di credibilità di Berlusconi, che non sfonda più come aveva dimostrato il voto europeo, ben al di sotto della sua previsione del 40%".

Ma in questa realtà i sinistri non hanno per caso perso 14 feudi? Forse a Topolinia ha vinto il PD, ma Topolinia non esiste nel mondo reale. Hanno tenuto le solite roccaforti rosse, ed anche lì si potrebbe commentare, matematicamente, la "straziante vittoria" non pare ci sia poi stata. Alla fine, tanto di cappello, chissà cosa s'è bevuto.

Concludo con la dedica di Podestà, personaggio che, da lombardo, mi tocca da vicino.

''Dedico questa vittoria al presidente Berlusconi, perche' credo che in questi 15 anni abbia regalato a tutti gli italiani una prospettiva diversa da quella che altri avrebbero pensato''. Lo ha detto il neoeletto presidente della Provincia di Milano, Guido Podesta'. ''Questa - ha spiegato - e' una vittoria, oltre che dell'organizzazione del Pdl, anche della Lega e dell'impegno di tutti gli altri alleati''.
- più Podestà per tutti -

Eia eia...


Referendum, Zaia e Calderoli: un'altra vittoria per la Lega

“Per come era stato presentato questo referendum sembrava essere stato concepito per cercare di distruggere la Lega e pertanto, visto il risultato che si sta profilando, possiamo dire che questa è un’altra vittoria per la Lega”. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

“L’inequivocabile risultato del referendum rimarca, casomai ce ne fosse stato bisogno, il ruolo insostituibile della Lega a favore della democrazia e del popolo che essa rappresenta.” Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta il mancato raggiungimento del quorum per i tre quesiti referendari. “Lo scenario che si sarebbe presentato qualora gli sciagurati quesiti avessero avuto successo avrebbe segnato, con la costituzione di un Partito unico, il declino irreversibile della sovranità popolare.” “Noi siamo il Partito della gente e dei lavoratori: i lavoratori e la gente lo sanno e si fidano dell’unico Partito ad aver dato una chiara dichiarazione di voto. Rimane un monito per il futuro: chiunque voglia riformare le regole – conclude Zaia – ha da appellarsi al luogo dove esse si formano, cioè il Parlamento.”

Bastonate sulla schiena... ma tante.


16.06.2009
Vuole 3 tattoo sul viso,ne trova 56
Belgio, 18enne: "Contro la mia volontà"

La divisione linguistica del Belgio tra francese e fiammingo può dar vita a errori difficilmente riparabili. Una ragazza voleva un tatuaggio con tre stelline accanto all'occhio, ma se ne è ritrovata con una "galassia" di 56 che le coprono l'intera parte sinistra del viso. La diciottenne, che vive a Kortrijk e parla solo fiammingo, ha denunciato il tatuatore parigino Rouslain Toumaniantz, che da pochi mesi lavora nella città e si esprime in francese.
E' successo probabilmente per colpa di una "incomprensione" linguistica: fiammingo da un lato, francese dall'altro. Entrambe sono lingue ufficiale del Belgio, ma difficilmente i francofoni capiscono e parlano il fiammingo e viceversa.
"Guardatemi qua come sono brutta. Praticamente mutilata. Così non posso nemmeno andare a lavorare", ha spiegato la ragazza sotto shock aggiungendo: "L'uomo parlava solo francese. E questo è stato un problema: io parlo solo fiammingo e un po' di inglese".
La giovane Kimberley Vlaeminck è entrata nel negozio Tatoo Box assieme al padre, che le voleva regalare il tatuaggio. Ad accompagnarla anche il fidanzato e la sorella. Quando i tre sono andati a prendersi un gelato, lei è rimasta sola col tatuatore. L'uomo avrebbe fatto un disegno con molte stelle e lei avrebbe ribadito di volerne solo tre. Quando lui ha iniziato a lavorare, la ragazza si sarebbe appisolata.
"Gli ho detto almeno tre volte di smettere - è la tesi di Kimberley -. Ma lui mi ha detto che doveva lavorare ancora un po' sui colori. Improvvisamente mi ha chiesto se doveva colorare anche le due ultime stelle grandi. Sono caduta dalle nuvole, non sapevo di che stelle stesse parlando".
Dal tatuatore arriva, invece, un'altra versione, dato che secondo lui è impossibile addormentarsi durante un tatuaggio sul viso perché troppo doloroso: "La ragazza mi ha chiesto delle stelle e delle stelle ha avuto. Punto. All'inizio era molto contenta. Poi ha cambiato atteggiamento quando il padre l'ha vista".

17.06.2009
Rimossi tatuaggi da ragazza-tattoo
Belgio,operazione a spese del tatuatore

Il tatuatore che ha disegnato 56 stelle sulla faccia di una 18enne belga che ne voleva solo tre, pagherà oltre 11mila euro per gli interventi che li elimineranno. Non parla il fiammingo, e questa sarebbe una delle cause dell'incidente, secondo quanto sostiene la ragazza. Lui invece continua a ribadire di aver disegnato quanto richiesto. Pagherà perché "non voglio che le persone siano infelici a causa del mio lavoro".
Rouslan Toumaniantz è un 37enne tatuatore parigino che dall'inizio dell'anno vive e lavora a Kortrijk nelle Fiandre (a nord del Belgio). Non parla il fiammingo, e questa sarebbe una delle cause dell'incidente, secondo quanto sostiene la ragazza. Secondo Tattoo Bert, uno dei più famosi tatuatori del Belgio, "la ragazza è stata stupida, ma il tatuatore ancora di più".
Intanto Kimberley è già diventata una stella su internet. Dai fotomontaggi delle locandine di film come "Starmageddon" o "Starface", fino ai gruppi di fan su Facebook, tutti pazzi per la ragazza dalle 56 stelle.

22.06.2009
Ragazza tatuata, "volevo 56 stelle"
Belgio,Kimberley confessa:mi piacevano

Alla fine la verità è emersa su una televisione olandese. Kimberley Vlaeminck, la ragazza belga che accusava Rouslan Toumaniantz di averle tatuato 56 stelle sul viso a sua insaputa mentre dormiva, ha cambiato la sua versione. La 18enne è stata scoperta da una troupe della tv Ned 3: prima dell'intervista, a telecamere spente, la giovane ha ammesso che il tatuaggio le piaceva, ma ha mentito perché suo padre era furioso.
Kimberley in effetti all'inizio voleva solo tre stelle, ma dopo che il tatuatore le ha spiegato l'opera completa con 56 stelle, lei ha acconsentito. Anzi, durante l'operazione era sveglissima e dava le direttive al tatuatore sul posto esatto dove mettere le stelle.
Una volta completata l'opera si è guardata allo specchio e si è fatta fotografare. Ha solo contestato qualche stellina sul naso, ma nel complesso il tatuaggio le era piaciuto. Il padre, tornato nel negozio di Toumaniantz per prendere la figlia, non era dello stesso parere, ma sul momento si è contenuto da eccessi di rabbia, manifestando solo una certa sorpresa. Un'ora dopo nel negozio del tatuatore c'era la polizia.
Ora, la vera vittima, ha detto che denuncerà i media che hanno diffuso la prima versione della ragazza.

fonte: tgcom.it


Che dire? Meno male che ogni tanto la verità viene a galla.

giovedì 18 giugno 2009

Siam pronti alla morte?

E ci risiamo, lasciando perdere i farfugliamenti riguardo fumose intercettazioni telefoniche del buon Silvio, ecco l'ennesimo attacco di quelli che pensano sempre male:



Che dire? Nulla, ennesima bolla di sapone. Tanto abbiamo vinto, certo è che non sanno più a cosa attaccarsi i vari "perdenti"...

martedì 16 giugno 2009

Shii



Non potevo esimermi dal condividerlo con tutti voi.

Un riflesso antico


Giovedì 19 febbraio dopo la Caporetto della sinistra:
Roma - E' un addio amaro, quello di Walter Veltroni. Nonostante dica di lasciare "sereno e senza sbattere la porta" il suo discorso è pieno di rammarico. "Sognavo un partito nuovo e aperto. Non ce l’ho fatta e chiedo scusa per questo. Sento di non aver corrisposto alla spinta di innovazione". Tutto ciò è accaduto per un motivo, precisa, "ho seguito un riflesso antico che io considero un valore: il tentativo di tenere tutti uniti. Anche se poi, come spesso succede, non ci si riesce". E sul futuro apre ai giovani: "Penso che il passaggio dei prossimi giorni si dovrà accompagnare all’avanzare di forze e energie nuove, ad esperienze legate ai territori e ai nostri amministratori". E soprattutto: "Al mio successore non chiedete con l’orologio in mano di ottenere dei risultati perché un grande progetto ha bisogno di anni e non si realizza in quattro mesi". Veltroni biasima proprio quella "sindrome di logoramento" che ha portato a "bruciare molte leadership nel centrosinistra. Liberiamoci dalla logica che ci ha portati in sei anni a cambiare sei o sette leadership, mentre Berlusconi, se vincesse o perdesse, è rimasto al suo posto. Questa logica ci ha fatto male perché ha trasmesso un’idea di precarietà". Agli avversari interni la richiesta finale: "Non fate agli altri quello che è stato fatto a me".

E' pieno di rammarico l'ex leader dei democratici. "Berlusconi ha vinto la battaglia dell'egemonia perché con i suoi mezzi ha stravolto il sistema dei valori e ha costruito un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio" si lascia sfuggire. L'ultimo attacco all'avversario che, insieme ai contrasti interni, l'ha affossato: "Berlusconi ha stravolto i valori e costruito un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio, va fatto un lavoro profondo nella società. Dire queste cose non è anti-berlusconismo, ma è esercizio della critica che in democrazia è un valore".

Oggi, dopo l'apocalisse della sinistra:
L’idea che la scena politica venga quotidianamente occupata da D’Alema, che si torni a parlare di «inciuci», deve essere sembrata intollerabile a Walter Veltroni che ieri ha preso carta e penna e ha annunciato un convegno tutto suo per il prossimo 2 luglio dal titolo assordante «Indietro non si torna». Il War Game del Pd è appena ricominciato. Gli eserciti sono sparpagliati, alcuni drappelli si sono dispersi, ma i generali sono sempre gli stessi appollaiati su cavalli sfiniti. Stretto fra i due azionisti di maggioranza, o delle due più importanti minoranze piddine, Franceschini fa sapere di aver sciolto la riserva e che è pronto, dopo i ballottaggi, a ricandidarsi. Ci ha ripensato. Chissà quante altre volte capiterà.

È uno «stop and go» che fa parte di una precisa strategia congressuale. Rinuncio, vedo che succede, mi ricandido. Attorno a lui il caos è completo. La componente Ds è in piena fibrillazione, gli ex margheritini sono divisi fra gli ex popolari che cercano l’accordo con D’Alema e la componente rutelliana che potrebbe rompere con il partito sul super-gruppo europeo con i socialdemocratici, infine i veltroniani divisi fra chi cerca un candidato «giovane» e chi, a certe condizioni, potrebbe convergere su Franceschini.
Quante possibilità ha il segretario uscente, che aveva promesso di non ricandidarsi, di restare al suo posto? La scena è piena di protagonisti ma sarà dominata dal ripetersi del grande duello fra Veltroni e D’Alema. Anche le strategie cominciano a diversificarsi. C’è chi pensa di ripartire dal Lingotto (Veltroni e i «giovani»), chi punta al partito unico della sinistra che metta insieme tutta l’opposizione e c’è chi, D’Alema in primis, pensa a un segretario che abbia in testa il governo di solidarietà nazionale.
Fonte: Il Giornale.it

Concludo con un simpatico filmato di repertorio.



Parte prima, i problemi degli italiani ed un "voi ci avete eletto per risolverli, oggi non governiamo" Allora, se qualcuno ti ha eletto governi... giusto per una questione di coerenza con la lingua italiana e col pensiero lineare, poi cosa propone? Aumento delle pensioni e sussidio di disoccupazione, tassando chi? Ecco...
Continuiamo: "La maggioranza ha bocciato in parlamento tutte le nostre proposte" e per forza non avevano idea di cosa fosse la copertura finanziaria.
Veniamo al piagnisteo finale: "Io mi sto confrontando con un avversario che ha mille volte più potere di me, che controlla tutto che ha i miliardi, le televisioni ma farò questa battaglia fino in fondo semplicemente perché sento che è il mio dovere, c'è di mezzo il futuro della nostra democrazia, c'è il rischio di risvegliarsi dopo le elezioni di giugno in un paese finito sotto un padrone assoluto..." bla bla bla...
Fa quasi tenerezza, scende una lacrimuccia a sentirlo parlare così.
Le elezioni di giugno son passate, mi son svegliato in un mondo libero dal comunismo...

venerdì 12 giugno 2009

Floris vs. Laura Ravetto

Grazie al sito http://www.rai.tv/ posso finalmente vedere senza pubblicità tutto ciò che per vari motivi mi perdo la sera, ho da poco rivisto questa perla di Ballarò:

"Onorevole deve mettere via il telefonino"
"non è un telefonino è un Blackberry"
"vi spiego va in frequenza il telefonino acceso dell'Onorevole Ravetto..."
"non ho segreti"
"me lo fa leggere?"
"si..."
A parte il fatto che, con Floris che mi fa la ramanzina e Vendola che sproloquia a tre metri io sarei stato giusto un filo meno gentile, tipo revolverate in faccia ad entrambi ed un mondo più democratico... E' curioso notare che l'ironia della frase "non è un telefonino è un Blackberry" viene completamente abbatuta dal comportamento di mamma Floris (la famosa madre degli stòlti), tra l'altro l'Onorevole Ravetto non stava parlando al cellulare e, lo stesso non ha squillato, è semplicemente arrivato un SMS, che non ha causato interferenza alcuna con microfoni e non è "andato in frequenza" frase che di per se non vuol dire nulla, ma il buon Floris rincara la dose e con il solito fastidioso metodo cerca di ridicolizzare una persona che "lavora per noi". MA vogliamo parlare del "tra l'altro magari arriva pure il messaggetto che le mandano", cosa significa, che sul televisore, per non so quale strana alchimia viene visualizzato il testo di un SMS? Cos'ha nella testa Floris oltre che il cartone pressato? Ma verrà il giorno...


Tra l'altro è curioso notare quanto Laura Ravetto sia molto più professionale di Nikita Vendola nella parte della gnocca di partito. Ha da poco (la Ravetto) spodestato Daniela Melchiorre dal ruolo di protagonista dei miei sogni erotico-politici...


- Più corda per tutti -

giovedì 11 giugno 2009

L'internazionale del buonismo

"Povera, triste Italia, costretta a rubare ai poveri". Questo il commento di Bob Geldof al rapporto diffuso oggi dall'organizzazione 'One', in cui si denuncia il "totale fallimento" dell'Italia nel rispettare l'impegno di aumentare gli aiuti allo sviluppo per l'Africa.

Allora, va bene tutto, ma questo no. Siamo in piena crisi, la disoccupazione avanza, abbiamo tutti e, dico tutti (sottoscritto compreso), problemi a recuperare crediti e questo simpatico cantante si permette di criticarci perchè non aiutiamo i negri? Come già detto e ripetuto innumerevoli volte "se dio (uno a caso) ha un progetto per l'Africa (Ebola, AIDS, Marburg) chi è l'uomo per opporsi".

Io quest'anno ho avuto un calo del 25% nelle entrate, chi mi aiuta? Satana?

La soluzione per l'Africa ed il terzo mondo in generale è sempre la stessa, armiamoli... penseranno i vari signori della guerra a fare il resto, eccidi, fosse comuni, pulizie etniche, quello che vi pare, ma basta con queste rotture di palle, perchè io "moderatamente ricco" devo aiutare il povero, povero che vive di aiuti uanitari, povero che se lasciato a se stesso non è in grado, sia per situazione sociale sia per quoziente intellettivo di ergersi al mio (nostro) livello?

Le trombe dell'internazionale comunista squillano fragorose come sempre:

"Povera, triste Italia il fatto che la loro economia si trovi in condizioni così disastrose, tali da costringerli a rubare ai poveri, a sottrarre risorse ai malati e a privare i giovani dell'istruzione è qualcosa di semplicemente incredibile".

Ennesima dimostrazione che il Bob internazionale, quello che sa dell'italia lo ha letto su El Paìs, l'ignoranza cronica dimostrata in questa frase dovrebbe far indignare quelli che si fanno il culo e pagano le tasse, nonostante tutto. Ma ecco che orde di rincitrulliti osanneranno queste parole e criticheranno il buon Silvio (santo ma non subito) e l'operato di questo governo, eh si perchè secondo lui (Bob) è meglio aiutare i poveri negretti che dare una casa ai terremotati abruzzesi, ricordo quand'ero bambino "i bambini del Biafra non hanno cibo, te devi considerarti fortunato", ed in tivù le solite immagini del bambino rachitico, io quel bambino del Biafra non lo conosco, spero sia morto, un parassita in meno da sfamare.

Per la direttrice di Africa One, Edith Jibunoh, il G8 ha eseguito "male" i propri compiti. "Si e' arrivati a questo punto perche' due paesi in particolare, la Francia e l'Italia, hanno trascinato verso il basso il resto del gruppo", ha spiegato. "L'Italia e la Francia da sole sono responsabili per l'80% di questo insuccesso". Complessivamente, gli aiuti economici per l'Africa sono cresciuti negli ultimi cinque anni, consentendo a 34 milioni di bambini di frequentare la scuola e a 3 milioni di persone di ricevere cure per l'Aids. Ma la relazione di One avverte che almeno la meta' dei paesi africani che hanno avuto la cancellazione del debito attraversano una fase di indebitamento cosi' veloce che presto si troveranno di nuovo in difficoltà.

Molto interessante, si evince che nonostante gli aiuti gli sian stati dati li hanno sperperati, causa quello che vi pare, malgoverno, idiozia dilagante che non bastano e ne vogliono ancora. Splendido, perchè allora la simpatica Edith Jibunoh che sicuramente è più ricca di me, non mi mantiene? Anche io sono perfettamente in grado di sputtanare milioni in armi e birra. Già la cancellazione del debito ai negri, decisione che capisco ma non accetto, è stat proprio un grosso aiuto... adesso impegnamoci a buttare nel cesso altri quattrini, già già... casualmente... con chi se la prendono? Italia e Francia, chiedetevi, cos'hanno in comune?

- Ognuno ha ciò che si merita -

lunedì 8 giugno 2009

E splenda ad essi la luce perpetua?

RIF.COM. - SIN.EUROP. - COM.ITA. 1.035.189 3,38%
SINISTRA E LIBERTA' 952.471 3,11%
LISTA MARCO PANNELLA - EMMA BONINO 740.264 2,42%
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI 165.878 0,54%
LIBERAL DEMOCRATICI - MAIE 70.771 0,23%

Con oggi possiamo considerare conclusa l'esperienza della sinistra dall'inizio del dopoguerra. Anche l'Italia è "Commie Free". Ci ricorderemo di loro nelle barzellette.

Una nota per i Liberal Demoratici, la Signora Daniela Melchiorre vince il premio di consolazione, "persistenza nei miei sogni erotici". Se avessimo votato per la "gnoccaggine" avrebbe vinto a mani basse, purtroppo però contano altre cose in politica.



Daniela Melchiorre