Mi viene da pensare, cioè, un credente crede perchè ha fede, crede in cose indimostrabili ed improvabili, perchè ha fede, ma che cristo significa? Vediamo la miglior risposta di Yahooo Answers:
Con l'espressione "Mistero della Fede" durante la celebrazione eucaristica (Messa) viene indicata la consacrazione del pane e del vino che diventano corpo e sangue Cristo.
Questo è il vero mistero della fede cristiana, cioè come sia possibile che un pezzo di pane azimo diventi corpo di Cristo e del vino si trasformi in sangue.
Ovviamente è una questione di fede, di conseguenza non dimostrabile scientificamente. Quindi evitiamo attacchi ridicoli a questa cosa.
Il Primo concilio di Nicea è stato il primo concilio ecumenico del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di età apostolica. Convocato (e presieduto) dall'imperatore Costantino I, preoccupato dalle dispute tra cristiani che stavano minacciando l'unità dell'impero, ebbe inizio il 20 maggio del 325; i partecipanti provenivano in maggioranza della parte orientale dell'Impero.Lo scopo del concilio era quello di rimuovere le divergenze nella Chiesa di Alessandria, e stabilire la natura di Cristo in relazione al Padre; in particolare, stabilire se il Figlio fosse della stessa ousìa, o sostanza del Padre. Questo in quanto il Sinodo di Alessandria del 321, convocato da Alessandro, vescovo di Alessandria, pur concludendosi con la scomunica del presbitero Ario non ne aveva fermato la sua attività propagandistica. Infatti Ario, rifugiatosi in Palestina presso il suo antico compagno di scuola, l'influente Eusebio di Nicomedia, creò un centro per l'arianesimo.
Un'ulteriore decisione del concilio fu stabilire una data per la Pasqua, la festa principale della Chiesa. Il concilio stabilì che la Pasqua si festeggiasse la prima domenica dopo il plenilunio successivo all'equinozio di primavera, in modo quindi indipendente dalla Pasqua ebraica, stabilita in base al calendario ebraico. Il Vescovo di Alessandria (probabilmente usando il calendario copto) avrebbe d'allora in avanti stabilito la data e l'avrebbe poi comunicata agli altri vescovi.
Con il Concilio Costantino auspicava che fosse chiarito, una volta per tutte, un dogma (verità di fede) riguardo a una diatriba sorta in un primo momento intorno ad una questione cristologica, ma le cui conseguenti lacerazioni teologiche avevano effetto anche sulla pace dell'impero, di cui egli si riteneva il custode.
Siccome la disputa ariana nacque e coinvolse le chiese d'Oriente, di lingua greca, la rappresentanza latina al concilio fu ridotta: il papa Silvestro fu rappresentato da due preti (questa prassi divenne costante anche nei concili successivi). Più in generale, i 318 ecclesiastici presenti (il numero non è certo) erano tutti orientali tranne quattro europei e un africano: Marco di Calabria dall'Italia, Cecilio di Cartagine dall'Africa, Osio di Cordova dalla Spagna, Nicasio di Digione dalla Gallia, Domnus di Stridon dalla provincia danubiana.
Il Concilio fu tenuto presso il palazzo imperiale, e gli ecclesiastici furono spesati nel viaggio come se fossero stati funzionari di stato. Il discorso inaugurale fu tenuto da Costantino, al quale stava a cuore l'unità dei sudditi; il documento conclusivo venne firmato prima dal rappresentante imperiale Osio di Cordova, e poi dai rappresentanti del papa. Nonostante la presenza di Ario e soprattutto di Eusebio di Nicomedia (tanto in confidenza con l'imperatore che lo battezzò in punto di morte), la maggioranza fu contraria alle loro idee. Infatti il comportamento dei due, per nulla conciliante, indispose la fazione moderata che votò contro di loro.
Il clima conciliare niceno fu a dir poco turbolento; il dibattito sulle tesi di Ario degenerò a tal punto che Nicola di Mira prese a schiaffi l'eresiarca.
Alla luce di questo dico vabbè, ma a me che importa, io non sono cristiano, non credo in un dio del genere e bestemmio la madonna. A tal proposito, non mi stancherò mai di ripetere quello che segue:
Sentenza Corte Costituzionale n. 440 del 18 ottobre 1995
«Bestemmia: illegittimità costituzionale dell'articolo 724, comma primo, del codice penale»
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente - Prof. Vincenzo CAIANIELLO
Giudice - Avv. Mauro FERRI
Giudice - Prof. Luigi MENGONI
Giudice - Prof. Enzo CHELI
Giudice - Dott. Renato GRANATA
Giudice - Prof. Giuliano VASSALLI
Giudice - Prof. Francesco GUIZZI
Giudice - Prof. Cesare MIRABELLI
Giudice - Prof. Fernando SANTOSUOSSO
Giudice - Avv. Massimo VARI
Giudice - Dott. Cesare RUPERTO
Giudice - Dott. Riccardo CHIEPPA
Giudice - Prof. Gustavo ZAGREBELSKY
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 724, primo comma, del codice penale, limitatamente alle parole: «o i Simboli o le Persone venerati nella religione dello Stato».
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18 ottobre 1995.
Depositata in cancelleria il 18/10/1995.
Bene, recensisco, per modo di dire, questa ciofeca ed ecco che i soliti cattocomunisti scinuniti attaccano, uno addirittura rifiuta la teoria dell'evoluzionismo darwiniano a favore del creazionismo. Pensavo che nel duemilaeotto, quasi quemilaenove, questa gente fosse (a causa dell'età) estinta. E invece no, siamo ancora pervasi da poveracci che, come i comunisti, non essendo in grado di crearsi un Dio personale che li soddisfi, che li mondi da qualsiasi tipo di peccato, che sia un buon compagno di sbronze, dicevo, questi icapaci hanno bisogno che qualcuno gli dica addirittura in cosa credere. Loro credono nel Mistero della Fede...
Mistero di Vegard!