Da qualche giorno campeggia sui giornali la vicenda dei tre volontari di Emergency che sono stati arrestati dalle autorità afgane e poi rilasciati. L'ultima polemica riguarda il loro rifiuto di tornare nel Bel Paese con un Volo di Stato, cosa che ha irritato non poco le autorità italiane. La portavoce di Emergency ha però precisato che la decisione è stata presa per ragioni logistiche e non politiche, complice la nube islandese che, a quanto pare, è un problema per i Voli di Stato ma non lo è per talune compagnie commerciali. Senza entrare nel merito di questo squallido epilogo, vorrei soffermarmi su quanto il Governo italiano, indipendentemente dalla coalizione che lo controlla, si spenda sempre molto per salvare i nostri connazionali all'estero che si trovano in difficoltà. I casi sono stati molteplici, tutti ricordano la Sgrena, le due Simona e i numerosi volontari/missionari che vengono regolarmente presi di mira da predoni, gruppi politico-religiosi, criminali ecc.
Senza voler discutere sulle ragioni della nostra presenza in molti paesi, mi chiedo questo:
Decidi di tua iniziativa di lasciare l'Italia (senz'altro un paese di merda ma, tutto sommato, benestante e sicuro) per andare in un buco di Paese afflitto da guerre civili e non, pestilenze, instabilità politica, disastri ambientali e, quando ti trovi nella merda, chiami la mamma (leggasi Farnesina)?
Proprio non ci siamo!
Vuoi fare l'eroe o il turista avventuroso? È una tua scelta, forse discutibile ma senz'altro legittima.
Resta il fatto che non te l'ha ordinato il dottore di andare là.
Resta il fatto che, se ti trovi nella merda, dev'essere la tua ONG, il tuo giornale o la tua famiglia a tirartici fuori, non il tuo Stato.
Il Governo italico ha comunque la sua bella parte di responsabilità: ogni volta che un deficiente terzomondista resta bloccato da qualche parte, manda subito la cavalleria. Il punto è che la cavalleria italiana non è rappresentata dalle teste di cuoio che irrompono nel covo, ammazzano i cattivi e liberano gli ostaggi, bensì da qualche funzionario del sismi armato solo di una valigetta piena di contanti. Ogni volta paghiamo il prezzo pieno, sia economico, sia politico per liberare questo o quell'altro sfigato che, dopo una necessaria pausa di riflessione al calduccio della patria, sarà pronto per tornare in pista e rimettersi nei guai.
Faccio una proposta al Governo: la prossima volta che un pirla si fa rapire, anziché pagare il riscatto, provate a bombardare qualsiasi cosa nel raggio di 50km dal presunto rifugio dei sequestratori. Il pirla in questione ci rimetterà le penne ma il prossimo (pirla o sequestratore, non importa) ci penserà due volte. Gli Americani hanno tanti difetti, su questo non si discute, ma questo concetto l'anno capito. Se vogliamo davvero contare qualcosa nella scena politica internazionale, impariamo dai migliori.