martedì 16 giugno 2009

Un riflesso antico


Giovedì 19 febbraio dopo la Caporetto della sinistra:
Roma - E' un addio amaro, quello di Walter Veltroni. Nonostante dica di lasciare "sereno e senza sbattere la porta" il suo discorso è pieno di rammarico. "Sognavo un partito nuovo e aperto. Non ce l’ho fatta e chiedo scusa per questo. Sento di non aver corrisposto alla spinta di innovazione". Tutto ciò è accaduto per un motivo, precisa, "ho seguito un riflesso antico che io considero un valore: il tentativo di tenere tutti uniti. Anche se poi, come spesso succede, non ci si riesce". E sul futuro apre ai giovani: "Penso che il passaggio dei prossimi giorni si dovrà accompagnare all’avanzare di forze e energie nuove, ad esperienze legate ai territori e ai nostri amministratori". E soprattutto: "Al mio successore non chiedete con l’orologio in mano di ottenere dei risultati perché un grande progetto ha bisogno di anni e non si realizza in quattro mesi". Veltroni biasima proprio quella "sindrome di logoramento" che ha portato a "bruciare molte leadership nel centrosinistra. Liberiamoci dalla logica che ci ha portati in sei anni a cambiare sei o sette leadership, mentre Berlusconi, se vincesse o perdesse, è rimasto al suo posto. Questa logica ci ha fatto male perché ha trasmesso un’idea di precarietà". Agli avversari interni la richiesta finale: "Non fate agli altri quello che è stato fatto a me".

E' pieno di rammarico l'ex leader dei democratici. "Berlusconi ha vinto la battaglia dell'egemonia perché con i suoi mezzi ha stravolto il sistema dei valori e ha costruito un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio" si lascia sfuggire. L'ultimo attacco all'avversario che, insieme ai contrasti interni, l'ha affossato: "Berlusconi ha stravolto i valori e costruito un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio, va fatto un lavoro profondo nella società. Dire queste cose non è anti-berlusconismo, ma è esercizio della critica che in democrazia è un valore".

Oggi, dopo l'apocalisse della sinistra:
L’idea che la scena politica venga quotidianamente occupata da D’Alema, che si torni a parlare di «inciuci», deve essere sembrata intollerabile a Walter Veltroni che ieri ha preso carta e penna e ha annunciato un convegno tutto suo per il prossimo 2 luglio dal titolo assordante «Indietro non si torna». Il War Game del Pd è appena ricominciato. Gli eserciti sono sparpagliati, alcuni drappelli si sono dispersi, ma i generali sono sempre gli stessi appollaiati su cavalli sfiniti. Stretto fra i due azionisti di maggioranza, o delle due più importanti minoranze piddine, Franceschini fa sapere di aver sciolto la riserva e che è pronto, dopo i ballottaggi, a ricandidarsi. Ci ha ripensato. Chissà quante altre volte capiterà.

È uno «stop and go» che fa parte di una precisa strategia congressuale. Rinuncio, vedo che succede, mi ricandido. Attorno a lui il caos è completo. La componente Ds è in piena fibrillazione, gli ex margheritini sono divisi fra gli ex popolari che cercano l’accordo con D’Alema e la componente rutelliana che potrebbe rompere con il partito sul super-gruppo europeo con i socialdemocratici, infine i veltroniani divisi fra chi cerca un candidato «giovane» e chi, a certe condizioni, potrebbe convergere su Franceschini.
Quante possibilità ha il segretario uscente, che aveva promesso di non ricandidarsi, di restare al suo posto? La scena è piena di protagonisti ma sarà dominata dal ripetersi del grande duello fra Veltroni e D’Alema. Anche le strategie cominciano a diversificarsi. C’è chi pensa di ripartire dal Lingotto (Veltroni e i «giovani»), chi punta al partito unico della sinistra che metta insieme tutta l’opposizione e c’è chi, D’Alema in primis, pensa a un segretario che abbia in testa il governo di solidarietà nazionale.
Fonte: Il Giornale.it

Concludo con un simpatico filmato di repertorio.



Parte prima, i problemi degli italiani ed un "voi ci avete eletto per risolverli, oggi non governiamo" Allora, se qualcuno ti ha eletto governi... giusto per una questione di coerenza con la lingua italiana e col pensiero lineare, poi cosa propone? Aumento delle pensioni e sussidio di disoccupazione, tassando chi? Ecco...
Continuiamo: "La maggioranza ha bocciato in parlamento tutte le nostre proposte" e per forza non avevano idea di cosa fosse la copertura finanziaria.
Veniamo al piagnisteo finale: "Io mi sto confrontando con un avversario che ha mille volte più potere di me, che controlla tutto che ha i miliardi, le televisioni ma farò questa battaglia fino in fondo semplicemente perché sento che è il mio dovere, c'è di mezzo il futuro della nostra democrazia, c'è il rischio di risvegliarsi dopo le elezioni di giugno in un paese finito sotto un padrone assoluto..." bla bla bla...
Fa quasi tenerezza, scende una lacrimuccia a sentirlo parlare così.
Le elezioni di giugno son passate, mi son svegliato in un mondo libero dal comunismo...

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