venerdì 20 giugno 2008

Nemmeno Silvano il Mago di Milano.

Ecco che ci risiamo, ecco che il brucaliffo riparte con l'antiberlusconismo. Era troppo difficile continuare con il triste governo alla volémose bbene. Io son contento così, alla fine più pestano su Berlusconi più voti perdono, è un dato di fatto. Un dato di fatto che loro non capiscono, secondo me hanno fatto l'equazione campagna elettorale sobria = abbiamo perso. Stanno solo provando a fare un passo indietro, non considerano che, chi non ama il nostro (Berlus)Kaiser vota lega.
Va beh, c'hanno messo trent'anni a capire che il comunismo era finito (e mica tutti). Quale sarà il prossimo passo, tornare con una grande coalizione di ventisette partiti? Perchè, a detta di Prodi "il ruolo del premier è mediare tra i partiti della coalizione e, io medio". Mediobasso aggiungerei.
Ed ora?
Ed ora il premier ombra (hahahahahaha) che farà? Tra l'altro, visto che non ne avevo ancora parlato, ma governo ombra de che? Se l'amato Berluskaiser avesse provato a proporre una cosa del genere sarebbe stato perculato per i millenni a venire, ma loro no, forti della cultura, dell'intelligenza, dell'onestà (uhm!?) che li contraddistingue ecco che tirano fuori dal cilindro 'sta trovata geniale. Manco Silvan vi dico... manco Silvan.
Cosa ne posso sapere io sono solo un povero fascista illetterato che non ha finito la scuola dell'obbligo, dicono loro, perchè non riescono, non vogliono, non possono concepire l'esistenza di una persona di destra con un quoziente intellettivo ed una cultura superiore allla loro (mmmh che bello autoincensarsi).

Torniamo però al discorso originale.

Ecco una sua dichiarazione:
«In autunno ci sarà la prima manifestazione: chiameremo a raccolta una larga parte degli italiani per un'azione di protesta e di proposta in tutto il Paese che culminerà con una grande manifestazione nazionale»

Ma perchè?

Cioè, non si capisce, vuole portare in piazza degli italiani, ma per fare che? Una simpatica scampagnata settembrina, quando il sole è più basso e le ombre son più lunghe?
Continuiamoa a leggere altrimenti ci tacciano di autocensura a fini propagandistici.

«L'onorevole Berlusconi è incapace di separare l'interesse personale da quello del paese. Le intercettazioni, la ricusazione dei giudici, la riproposizione del Lodo Schifani, gli emendamenti "salva-premier'": tutto indica che ci risiamo».

Certo, tutto indica che ci risiamo, ci risiamo con le cialtronerie della sinistra. Con la manippolazione delle notizie.
Ora, se le interecettazioni, che sono atti di un processo penale devono rimanere secretate per evitare che il processo si celebri nelle piazze anzichè in un'aula di tribunale, pare brutto?
La ricusazione dei giudici. Se l'uomo, Silvio Berlusconi, decide di ricusare i giudici (processo Mills) che ha questo a che vedere con la politica? Del Lodo Schifani non ne parlo perchè s'è già detto abbastanza.

Ma continuiamo:
«Lo strappo che è stato consumato dall'onorevole Berlusconi sul decreto sicurezza chiude l'occasione del dialogo forse definitivamente, ma nessuno si illuda che torneremo con loro nel passato. Noi continueremo con il nostro modo civile di fare opposizione. Proprio ora che i nostri avversari hanno messo in mostra i loro limiti, noi non dobbiamo ripetere i vecchi errori e divisioni»

A parte che, avendo il sottoscritto delle belle fette di salame sugli occhi, di limiti messi in mostra non ne vede. Si afferma una voglia di ritorno al passato, ma quale? I gulag? Le epurazioni? Un alleanza di ventisette partiti? Ai posteri l'ardua sentenza.

Tornando al discorso iniziale, ma la gente in piazza perchè dovrebbe andarci? La finanziaria è passata, non ci hanno messo le mani in tasca, stanno cercando di ridurre le spese dello stato, cosa volete di più?
Ah si, volete sentirvi parte di qualcosa di più grande di voi che non si chiami "Repubblica Italiana" spregevoli travaglini senza onore.

Una domanda, ma le bandiere della pace dove le avete messe? Su su, rispolveratele che magari alle prossime manifestazioni ci saranno altri martiri (!?) e noi lì ad inneggiare:

"Uno, cento, mille, un milione di Carlo Giuliani"

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